MARE D'INVERNO

MARE D'INVERNO
Il meraviglioso "Castel Boccale" di Livorno

venerdì 25 novembre 2011

LA MIA AMBIVALENZA VERSO PATRICIA CORNWELL

"LA FABBRICA DEI CORPI"
PATRICIA CORNWELL


Dopo aver letto "Al buio" e "Kay Scarpetta" ero sicuro di aver messo una bella pietra sopra i romanzi della Cornwell. Li avevo trovati noiosi, lenti, scontati, approssimativi nella parte medica e con una trama che si dipanava con estrema difficoltà.
Eppure con questo ultimo testo, comprato più perchè stuzzicato dalla copertina che non dal nome dell'autore, mi sono dovuto, almeno in parte, ricredere. Ho trovato un romanzo thriller, un vero medical thriller, degno di nota. Un libro che scorreva rapidamente, scivolando via tra le dita.
Il personaggio della Cornwell, la notissima Kay Scarpetta, finalmente si muove in modo naturale, come medico legale e come investigatore. Con tutte le sue difficoltà, i problemi di ogni giorno, una nipote scapestrata, una sorella fuori di senno e numerosi colleghi pronti a portarsela a letto, la Cornwell riesce a dipingere un personaggio che risulta difficile non apprezzare, capace di tenerti con il fiato sospeso.
La parte medica lascia un pò a desiderare (forse perchè è il mio lavoro?), ma il resto è ben congegnato e non ci sono strafalcioni o castronerie scientifiche.
Vorrà dire che anche Patricia Cornwell rimarrà nel novero dei miei autori da leggere.

giovedì 24 novembre 2011

UN ESORDIENTE NEL NOIR ITALIANO

"IL RICHIAMO DEL SANGUE"
LEANDRO CECCONI


"Orso… è questo il nome del protagonista di questo avvincente libro… un killer spietato, imprevedibile ma soprattutto “invisibile” o almeno è così che lo definiscono i potenti che prima lo gestivano e lo pagavano profumatamente e che poi si troveranno a fare i conti con lui per saldare un vecchio debito che gli ha strappato via la sua piccola Giulia. Un viaggio a ritroso verso i dolori del passato… dolori mai sopiti e che aspettano ancora giustizia… una giustizia che chi di dovere non ha mai compiuto e che si trova ora soltanto nelle mani di questo misterioso personaggio che uccide inizialmente per denaro ma successivamente e fino alla fine soltanto spinto da un immenso amore… un amore che va oltre tutto… oltre ogni logica ed oltre ogni immaginazione!!! Un romanzo che non si può soltanto leggere ma che si deve vivere internamente facendosi coinvolgere totalmente da una trama scritta in maniere ineccepibile e non soltanto attraverso semplici parole ma con il cuore. Letteralmente divorato in meno di un giorno. Il libro è talmente ben scritto e con una trama talmente coinvolgente che è in grado di rapirti completamente. Un insieme di "eventi" che ti fanno rimanere legata al libro dalla prima all'ultima pagina. Leggendo diversi stati d'animo si sono impadroniti di me ma quello che ha spiccato sugli altri è stata una profonda tenerezza per il racconto della vita di un uomo che uccide ma spinto soltanto dall'amore, quell'amore vero che non lo abbandona mai in ogni attimo della sua vita. Ed è questo che mi ha fatto ritrovare improvvisamente con le lacrime agli occhi in molte parti del libro e ciò è quello che mi ha sorpreso di più perchè difficilmente ci si trova commossi e "addolorati" quando si affronta la lettura di un libro che narra soprattutto di efferati omicidi."

Recensione di Melymiluna

L'AVVENTURA IN PRIMA LINEA

"LA CITTA' SEPOLTA"
James Rollins

Come sempre Rollins riesce ad inserire nei suoi romanzi la giusta dose di avventura, suspence, tensione, località fuori dal comune, storia, archeologia ed una trama che riesce sempre a sorprendermi.
La DARPA e la SIGMA FORCE sono le organizzazioni che si trovano al centro di queste splendide avventure, insieme alla controparte malefica, rappresentata dalla GILDA.
Painter Crowe e Grayson Pierce sono gli artefici delle mirabolanti avventure che James Rollins riesce a tirar fuori dal proprio cilindro.
Ne "La città sepolta" forze nemiche ed agguerite attraversano mezzo mondo alla ricerca di quella che viene definita l'Atlantide del deserto. Una storia dove storia, archeologia e scienze se mescolano in maniera armoniosa ed entusiasmante.
Sicuramente da leggere come i precedenti dello stesso autore: "Il marchio di Giuda", "La chiave dell'apocalisse" e, in via di lettura, "L'ordine del sole nero".

giovedì 6 ottobre 2011

LA GRECIA SI TINGE DI GIALLO

PETROS MARKARIS
"Ultime della notte"


Un romanzo che è stata acquistato nella mia fase di sperimentazione di autori meno conosciuti o, che almeno io, non conoscevo. Si tratta comunque di uno scrittore piuttosto prolifico e del quale sicuramente continuerò a leggere altri romanzi.
Si tratta di un vero e proprio giallo. Un poliziesco narrato e descritto con grande sapienza, dove non mancano momenti persino esilaranti.
Un personaggio principale, il commissario Charitos della polizia di Atene, che, per molti aspetti somiglia, nel suo modo di rapportarsi con i propri uomini, superiori e familiari, un pò come Hap & Leonard, di Joe Lansdale, nei confronti del prossimo.
Un indagine apparentemente impossibile, personaggi politicamente forti che impediscono le indagini, dei collaboratori in gamba ma che necessitano di grandi stimoli per mettersi in moto, un capo temuto, capace però di difendere i propri sottoposti con l'arte della diplomazia. E la famiglia! Una moglie amante delle sit - com, una figlia che studia lontano da casa e mille problemi di una qualsiasi coppia di persone sposate, basati su sottili giochi di musi lunghi, silenzi, ripicche e ricatti.
Il tutto inizia con la morte di due albanesi, uccisi da un loro concittadino. Da lì iniziano le indagini che incontreranno la morte di altri personaggi, sapientemente descritti dalla mano di Markaris.
Non mancano certo i colpi di scena ed un finale tutto da scoprire.
Anche la Grecia ha un grande scrittore di romanzi gialli.

martedì 4 ottobre 2011

IL BEL THRILLER TUTTO ITALIANO

GIORGIO FALETTI
"Fuori da un evidente destino"


Sinossi:

Il passato è il posto più difficile a cui tornare. Jim Mackenzie, pilota di elicotteri per metà indiano, lo impara a sue spese quando si ritrova dopo parecchi anni nell’immobile città ai margini della riserva Navajo in cui ha trascorso l’adolescenza e da cui ha sempre desiderato fuggire con tutte le sue forze. Jim è costretto a districarsi fra conti in sospeso e parole mai dette, fra uomini e donne che credeva di aver dimenticato e presenze che sperava cancellate dal tempo. E soprattutto è costretto a confrontarsi con la persona che più ha sfuggito per tutta la vita: se stesso. Ma il coraggio antico degli avi è ancora vivo ed è un’eredità che non si può ignorare quando si percorre la stessa terra. Nel momento in cui una catena di innaturali omicidi sconvolgerà la sua esistenza e quella della tranquilla cittadina dell’Arizona, Jim si renderà conto che è impossibile negare la propria natura quando un passato scomodo e oscuro torna per esigere il suo tributo di sangue.

E' stato il primo libro che ho letto di Faletti e devo dire che mi è piaciuto in modo particolare. Ero convinto di aver trovato uno di quegli autori italiani che riescono veramente a dare un senso ai propri romanzi thriller. Poi ho preso "Io uccido" e mi sono proprio convinto che l'autore fosse un grande del genere. Ma come nei sogni più belli, alla fine bisogna aprire gli occhi e la realtà non è mai gradevole come quella onirica.
Giorgio Faletti ha scritto da bellissimi romanzi, e dei libri che possono anche piacere, ma che non hanno nulla a che vedere con la verve che l'autore mostra in questi due testi che sono stati appena menzionati.
Nell'ultimo addirittura Faletti cerca quasi di cambiare genere: da veri e propri thriller ad alta tensione a blandi noir, esagerando con quest'ultima accezione.
Speriamo nei prossimi testi

lunedì 3 ottobre 2011

MADRE RUSSIA SCENDE A COMPROMESSI

TOM ROB SMITH
"Bambino 44"


Un autore del '79 , capace di scrivere dei romanzi thriller ambientati nell'URSS degli anni '50, il periodo a cavallo tra la scomparsa di Stalin e la salita al potere di Cruscèév.
Una conoscenza del mondo sovietico approfondita e talmente capillare da dire i brividi per quello che si legge in questo splendido romanzo.
Un paese sotto un regime asfissiante ed opprimente, tanto da dover aver paura dei propri stessi familiari, dove una denuncia di atteggiamento sovversivo o solo lontanamente anti sociale, comportava l'immediato arresto e la successiva scomparsa della persona "incriminata".
Un affresco pungente dell'Unione Sovietica staliniana. Agghiacciante. Uno stato dove pur di mantenere l'ordine venivano celati crimini orrendi come quelli che si trova a dover affrontare l'ufficiale della polizia di Stato, Leo Demidov, dopo essere caduto in disgrazia per una denuncia fasulla.
Bambini e bambine massacrati senza alcun motivo. Nessun abuso sessuale, nessuna tortura. Degli omicidi cruenti fino all'inverosimile che portano Demidov ad andare contro un sistema che non permette a nessuno di portare allo scoperto fatti inquietanti, pur di mantenere una parvenza di stato perfetto.

UN CONNELLY PARTICOLARMENTE ISPIRATO

GHIACCIO NERO
Michael Connelly


Il personaggio principale di molti dei romanzi di Michael Connelly è uno di quei poliziotti di una Los Angeles violenta e sanguinosa, dove l'omicidio è all'ordine del giorno.
Harry Bosch è il contro prototipo dell'uomo di legge del LAPD, ma un personaggio al quale ci si affeziona e del quale non si riesce più a farne a meno. E in questo romanzo da il meglio di se, testardo, alle volte maldestro ma sempre onesto e trasparente  fino a pagarne le estreme conseguenze. Un poliziotto che non è capace di scendere a compromessi con niente e, soprattutto con nessuno, superiori compresi. Non gliene frega niente della carriera se di mezzo c'è la verità che deve venir fuori dura come un pugno nello stomaco.
Il ghiaccio nero è una nuova droga proveniente dalle Hawaii e dal Messico. E si scatena una lotta per il dominio del mercato. A farne le spese per primo è un collega della narcotici, conoscente di Bosch. Sembra tutto chiarito e archiviato come un increscioso suicidio. Ma le cose, tanto per cambiare, non stanno proprio così, e come Bosch inizia ad indagare sulla questione, sebbene estromesso dal caso, emergono le prime incongruenze che portano il "testardo" Harry Bosch a proseguire su una strada pericolosissima dove...poi dovreste leggerlo. Ne vale la pena.
Uno dei migliori di Connelly!

giovedì 15 settembre 2011

BOLOGNA: UNA CITTA' DAI MILLE VOLTI

CARLO LUCARELLI
"ALMOST BLUE"



In televisione non ho mai seguito le trasmissioni di Lucarelli, sebbene qualcuno me ne avesse parlato con un certo entusiasmo. Ma la mia repulsione per lo schermo televisivo ha avuto, come sempre, il sopravvento. Però rimaneva la curiosità ed ho comprato questo romanzo.
Devo dire che non mi aspettavo un Lucarelli così bravo nello scrivere un romanzo thriller anche molto forte, ambientandolo in una città considerata tranquilla ed opulenta. Una Bologna dai molti volti, capace di convolgere il lettore nelle sue storie più noir.
Un serial killer, l'Iguana, semina il panico nel capoluogo emiliano. Omicidi efferati e l'assassino che tende ad assumere le sembianze della persona appena uccisa. Una ricerca complicata ed una lotta contro il tempo da parte di un ispettore, Grazia, che oltre a dover combattere la criminalità, cerca di affrontare un mondo, come quello delle forze dell'ordine, fino a poco tempo fa di esclusiva pertinenza maschile.
Un romanzo breve, sottile nella sua trama, avvincente e che difficilmente si potrà dimenticare.
Credo proprio che valga la pena leggerlo.

mercoledì 7 settembre 2011

IL LUPO METTE IN SCACCO L'FBI

JAMES PATTERSON
"LA TANA DEL LUPO"


Quando la tensione scorre rapida tra le righe di un romanzo, si tratta sicuramente di un thriller di Patterson, uno degli autori più letti in assoluto.
Storie intriganti e fuori dal comune, dove lo scontro tra il male allo stato puro e le forze del bene, rappresentate dall'agente Alex Cross, è palpabile sin dalle prime pagine.
Il romanzo inizia subito con un omicidio, come in molti dei suoi libri. Qui c'è un boss della malavita organizzata americana che, grazie a dei giochi politici poco chiari, è giunto negli Stati Uniti, anche con l'aiuto della CIA. Si tratta del Lupo, un ex agente del Kgb spietato e senza scrupoli, legato alla mafia russa.
Gli omicidi sono caratterizzati dai segni tipici delle cruente uccisioni mafiose russe: le ossa del corpo completamente spezzate, capaci di trasformare la vittima in una specie di fantocio dinoccolato.
Si legge in un attimo, con un gran bel finale...............

martedì 6 settembre 2011

UN GENIO NELL'INFLIGGERE SOFFERENZA!

JEAN CHRISTOPHE GRANGE'
"LA LINEA NERA"


Che Grangé sia uno dei miei autori preferiti di romanzi thriller credo sia ormai evidente. Ho letto tutto quello che ha pubblicato e che è stato tradotto in italiano. I suoi libri sono eccezionali, intriganti e coinvolgenti dalla prima all'ultima pagina. Quei romanzi da leggere tutti di un fiato, magari facendo le 03.00 del mattino senza neanche accorgersene, se non l'indomani quando si stenta ad andare a lavoro. Alcuni dei testi di questo autore che, al momento, ha prodotto solo 8 thriller giunti da noi, sono divenuti dei film, come "L'impero dei lupi" e "Fiumi di porpora".
"La linea nera" è un romanzo dove il protagonista del male, un tale Jacques Reverdi, campione di apnea, uccide le proprie vittime utilizzando delle metodiche assolutamente impensabili per una mente sana. Raccapriccianti e terribili, quanto strepitosa è la figura dello spietato killer. Omicidi che incastrano in accurate indagini Marc Dupeyrat, trascinandolo in un vero e proprio incubo.
Un romanzo che, nonostante le sue quasi 550 pagine, si legge in un attimo.
Ambientato ai tropici

UN PASSATO MISTERIOSO, UN FUTURO IMPROVVISATO

LEE CHILD
"NIENTE DA PERDERE"

In quel posto incredibile che si chiama Stati Uniti esistono, fra le mille stranezze, due piccole città: si trovano in Colorado e una si chiama Hope, l’altra, a pochi chilometri di distanza, si chiama Despair. «Speranza» e «disperazione»: due opposti che non sembrano creare alcun problema a Jack Reacher, in fondo lui vuole soltanto un caffè prima di rimettersi in viaggio. A Despair, però, nessuno vuole stranieri tra i piedi e Reacher si ritrova prima in cella, poi espulso. Per vederci chiaro, per capire che cosa nasconda di così oscuro e minaccioso quel piccolo paese nel nulla, Reacher ha bisogno di un alleato. Lo trova in una poliziotta di Hope, Vaughan, una donna tanto bella quanto determinata che, come lui, vuole scoprire la verità. E, forse, riuscire così a dare un senso al dolore che la attanaglia... Jack Reacher non ha legami, non ha una casa, non ha particolari speranze ma non è nemmeno disperato, non ha un passato e del futuro non si preoccupa mai. Ha però una debolezza, forse l’unica che può permettersi... Ma l’amore è un lusso, per chi non ha niente da perdere.

Il titolo di questo romanzo di Lee Child la dice tutta sul suo personaggio principale, Jack Reacher, ex ufficiale della Polizia Militare americana, adesso senza fissa dimora.
Un uomo che non ha e non cerca legami e che gira liberamente per gli Stati Uniti. Un uomo determinato, un duro, un individuo capace di prendere decisioni in tempi brevissimi, sempre al centro di grossi guai che richiedono il suo intervento. Un uomo che non ha nulla se non se stesso. Un uomo che non ha nulla da perdere.
Non è un rambo, né un robocop, tanto meno un invasato. Un uomo che va per la propria strada, pronto ad intervenire qualora la situazione lo richieda.
Un romanzo avvincente, dove spesso ci si immedesima in Jack Reacher.

lunedì 5 settembre 2011

CI VUOLE CORAGGIO A CHIAMARLO THRILLER!

DAVID GIBBINS
"IL VANGELO PROIBITO"

Copertina accattivante...solo quella!

La Newton Compton Editori è già la seconda volta che riesce a farmi acquistare dei libri che valgono molto meno di quanto prospettato dall'abile campagna pubblicitaria. Copertina, commenti e trama entusiasmanti. Poi di ritrovi con un libro che non vale nemmeno la metà di quello che immaginavi o che ti aspettavi. Un'ottima azienda di marketing, ma come scelta dei libri da pubblicare lascia particolarmente a desiderare.
Ho letto il "Divoratore" ed è stata un'immensa delusione. Adesso invece sto terminando "Il Vangelo proibito".
Nella quarta di copertina l'autore del romanzo viene considerato una perfetta mescolanza tra "Indiana Jones e Dan Brown" e la definizione risulta di un nota rivista americana.
Il libro non ha nulla del thriller, né del giallo. Sembra un compendio di storia antica, dove la narrazione è tutta incentrata nel periodo del primo secolo dopo Cristo. Tutto ruota attorno all'imperatore romano Claudio, all'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. che sommerse e distrusse Pompei ed Ercolano.
Non c'è nemmeno la verve e l'entusiasmo letterario che si può trovare in un autore come Valerio Massimo Manfredi o in Andrea Frediani.
Il tutto alla ricerca di un ipotetico "Vangelo di Gesù", capace di sovvertire la storia come l'abbiamo sempre conosciuta. Personaggi noiosi ad eccezione di un simpatico Costas Kazantzakis (ed anche qui poca fantasia: il cognome è dello scrittore Nikos Kazantzakis, autore de "L'ultima tentazione", che gli è valso la scomunica e portato sugli schermi da Martin Scorsese nel 1988)
Peccato: un pessimo acquisto!

sabato 3 settembre 2011

UNA TERRIFICANTE ORDALIA ETRUSCA

VALERIO MASSIMO MANFREDI
"CHIMAIRA"


Un romanzo storico particolare, dove l'autore, partendo dalla storia e dall'archeologia etrusca riesce a tirar fuori uno di quei libri perfetti per gli amanti del thriller ad alta tensione.
La scoperta di un'antica tomba etrusca, di sarcofagi dell'epoca e di qualcosa di particolarmente inquietante che non tarda a manifestare tutta la propria mostruosità.
Quello che viene ritrovato è un insieme di ossa appartenente al proprietario del sarcofago stesso. Ma all'interno vengono rinvenute ossa di altro tipo, somiglianti ad una belva feroce. La tomba mostra, una miriade di graffi, segno che la persona che era stata sepolta, al momento era ancora viva ed era stata tumulata con una qualche bestia che avrebbe dovuto sbranare e martoriare quelle carni terrene per l'eternità. Una condanna a morte che si trasforma in una maledizione per gli abitanti di Volterra.
Non è proprio il genere di Manfredi, ma il mix tra storia e thriller, rende il libro particolarmente accattivante e da leggere, anche per chi non è proprio appassionato di storia antica.

mercoledì 31 agosto 2011

PANORAMA APOCALITTICO

CORMAC McCARTHY
"LA STRADA"


Thriller apocalittico

Cormac McCarthy è uno di quegli autori che vengono un pò trascurati dalla critica e, soprattutto, dai lettori del genere thriller. Dopo l'enorme successo con il libro "Non è un paese per vecchi", campione di incassi e divenuto anche un film, i suoi testi vengono nominati con scarsa frequenza. Eppure di alta tensione nei suoi scritti ce n'è a volontà.
"La strada" è uno di quei romanzi che volenti o nolenti ti rimangono appiccicati addosso. Una storia agghiacciante, conseguenza di un conflitto che ha portato il mondo alla quasi totale distruzione e dove un padre ed un figlio, nemmeno adolescente, attraversano parte degli Stati Uniti alla ricerca del caldo e di un posto dove riuscire a sopravvivere. I due viaggiano con un carrello della spesa che riesce a contenere tutto quello che ormai posseggono.
Un viaggio terribile, attraverso un ambiente devastato dalla scelleratezza dell'uomo, affrontando le insidie dei luoghi, del clima e di pochi altri disperati sparsi qua e là per il paese, disposti a tutto pur di mangiare, bere, ma soprattutto di sopravvivere, anche se nella più totale disperazione.
La storia di questo padre e del figlio è, in alcuni frangenti, veramente commovente, in un mondo dove ognuno dei due ha solo l'altro come sostegno.
Inquietante quanto bello!

martedì 30 agosto 2011

UN SEQUEL ESPLOSIVO

DOUGLAS PRESTO - LINCOLN CHILD
"RELIQUARY"


Di solito quando si parla di libri che riprendono parte della trama di un precedente testo dello stesso autore, la prima cosa che mi viene in mente è che si tratti di una maniera editoriale per guadagnare soldi, utilizzando il nome di autori noti e di fama.
"Reliquary" apre un nuovo capitolo partendo solo da alcuni presupposti del precedente libro "Relic". Una storia intrigante, ad alta tensione a tratti agghiacciante, come ci hanno abituati Preston e Lincoln Child. Le scene macabre che si riescono ad immaginare leggendo questi libri non sono certo banali. Bella la storia, come sempre. E poi, sarò anche ripetitivo, ma il contrasto tra i due personaggi principali di questo duo di scrittori a me fa impazzire.
Aloysius Pendergast, agente speciale dell'FBI ed il commissario Vincent D'Agosta dell'NYPD, rappresentano quanto di più distante possano avere due esseri umani che, per puro caso si ritrovano a lavorare insieme.
Uno calmo e serafico, l'altro impulsivo e collerico; uno magro, alto e slanciato, l'altro bassino, grassoccio e con un'incipiente calvizie; uno che vive in una specie di mondo parallelo, l'altro immerso nei casini della quotidianità. In pratica Pendergast e D'Agosta.
Non dico niente sulla trama del libro, dato che ritengo che questo romanzo, come il precedente, "Relic", per gli amanti dei thriller ad alta tensione, non può non esser letto.

lunedì 22 agosto 2011

UNO STRAORDINARIO THRILLER

MICHAEL CONNELLY
"IL POETA"


Uno di quei romanzi thriller che la critica definisce di assoluto valore e che, almeno per una volta, ci prende in pieno. Un thriller avvincente, nel periodo in cui Connelly non aveva ancora tirato fuori dalla propria penna, il commissario Harry Bosch.
"Il Poeta" è un romanzo dalla trama coinvolgente, mai scontata, con continui colpi di scena ed un finale a sorpresa. Un ottimo libro dove si potrebbe dire che un vero e proprio personaggio principale non esiste, anche se il giornalista Jack MacEvoy rappresenta l'espressione più alta dell'intelligenza investigativa tipica del Bureau.
Connelly affronta argomenti veramente delicati come la violenza gratuita, la pedofilia, l'omicidio di donne e bambini e lo scempio sui cadaveri. Ma il testo non scade mai nella volgarità. Mai eccessivo.
Un romanzo da leggere.

venerdì 19 agosto 2011

IL THRILLER DELLA SETTIMANA

JEFFERY DEAVER
"PROFONDO BLU"


Un bellissimo romanzo di uno degli autori più noti ed apprezzati per il genere di romanzi thriller. Questo testo è stata la mia prima lettura di Deaver. Ho continuato a leggerne, anche se alternandolo a Lee Child, Michael Connelly e Joe Lansdale.
Una storia accattivante in cui la parte del leone la fanno gli hackers, un mondo solo apparentemente sommerso. Efferati omicidi, inseguimenti, appostamenti e ricerche di un killer spietato che attraverso l'uso del web riesce a fare impazzire le unità specifiche del Bureau americano.
Un romanzo ad alta tensione che vale la pena leggere e che mostra la grande conoscenza di Deaver del mondo dei computer ed in particolare dei modi di utilizzare la rete web.

lunedì 15 agosto 2011

UN THRILLER AGGHIACCIANTE

DOUGLAS PRESTON & LINCOLN CHILD
"IL SOTTERRANEO DEI VIVI"


Avevo letto "Relic" di questi due autori. Un romanzo thriller con una componente horror notevole e, a tratti, veramente inquietante. Quello che sembrava il continuo inevitabile del romanzo poc'anzi menzionato è "Reliquary", che non riuscivo a trovare, senza dover attendere almeno due/tre settimane. La scelta è caduta su "Il sotterraneo dei vivi".
Un inizio carino e delicato con il festeggiamento del primo anniversario di nozze tra il giornalista Smithback e la moglie Nora Kelly, ricercatrice del National Museum di New York. La scena si trasforma talmente in maniera rapida da lasciarmi senza respiro. Un brutale omicidio, in cui la vittima designata è Smithback, amico di vecchia data dell'agente federale Aloysius Pendergast, del commissario della omicidi, Vincent D'Agosta e del capitano Laura Hawk.
Un miscuglio di personaggi particolare, di misticismo, di esoterismo e di tradizione vudù e obeah, porta il lettore continuamente tra momenti di tranquilla tensione ad altri di totale orrore.
E' un romanzo tutto da scoprire e descriverlo più del dovuto rischia di far perdere verve al romanzo.
L'agente Pendergast non si smentisce nelle proprie capacità investigative, mentre D'Agosta rappresenta il commissario impulsivo, determinato e che non molla mai la presa.
E' proprio da leggere!

giovedì 11 agosto 2011

UN'AVVENTURA INCREDIBILE

JAMES ROLLINS
"IL MARCHIO DI GIUDA"



Un romanzo che parte con la grandissima avventura del viaggio di Marco Polo e del suo resoconto, apparentemente raccolto nel libro "Il milione".
Ma la cosa sarebbe troppo semplice. La Sigma Force, con alcuni suoi agenti, e il comandante Grayson Pierce, si ritrovano invischiati in una situazione tanto complicata quanto grave. Una pandemia capace di uccidere l'uomo in brevissimo tempo, provocando indicibili sofferenze, si è scatenata nell'arcipelago indonesiano. Una lotta contro il tempo, dove trova posto anche La Gilda, i nemici più temuti della Sigma, in una lotta quanto mai reale tra il bene ed il male.
Bello il personaggio di Seichan, agente della Gilda. Fenomenali i genitori del comandante Pierce.
Un romanzo d'avventura ad alta tensione. Il lato thriller è garantito da una trama studiata da Rollins con estrema attenzione, dove la storia si intreccia con la biologia, la medicina, i servizi segreti e un'ambientazione straordinaria.
Bel romanzo


mercoledì 10 agosto 2011

IL ROMANZO THRILLER DEL MERCOLEDI

JEAN – CHRISTOPHE GRANGE'
“FIUMI DI PORPORA”



Un grande scrittore francese capace di dar vita a numerosi romanzi thriller di successo. Questa settimana parliamo del grande successo “Fiumi di porpora”, un testo ad altissima tensione dove il limite tra il bene ed il male più puro si intersecano continuamente, lasciando il lettore confuso in più di una situazione.
Scritto nel 1997, nel 2000 è uscito il film con due attori francesi di culto: Jean Reno e Vincent Cassel.
Inizia la storia con il ritrovamento di un cadavere mutilato dalle parti di Grenoble, dove inizia ad indagare il commissario Niémans. Nella vicina regione del Lot viene violata la tomba di un bambino morto all’età di dieci anni. Viene assegnato al caso l’agente Karim Abdouf, di origini arabe.
La trama si dipana tra piste sconcertanti, scoperte agghiaccianti, delitti efferati che porteranno il ribelle commissario Niémans e l’ex teppista agente Karim a collaborare, nel tentativo di ricomporre un mosaico che sin dall’inizio si mostrerà più terrifico di quanto immaginato.
Gran bel romanzo, capace di tenermi avvinto a quelle pagine sino alla fine.

martedì 9 agosto 2011

AVVENTURE ALL'INSEGNA DEL THRILLER

ROMANZI D'AVVENTURA AD ALTA TENSIONE
JAMES ROLLINS
L'autore

James Rollins, conosciuto anche come James Clemens; pseudonimo di Jim Czajkowski (Chicago, 7 dicembre 1961), è uno scrittore statunitense.
Ha frequentato la University of Missouri nel 1985. Per anni è stato un apprezzato veterinario, ma, a un certo punto della sua vita, ha deciso di anteporre al lavoro le sue tre grandi passioni: la speleologia, le immersioni subacquee e, soprattutto, la scrittura. Fin dal suo esordio, si è segnalato come una delle voci più nuove e convincenti nel campo del romanzo d'avventura, raggiungendo un notevole successo di pubblico e di critica. Tra i suoi ispiratori cita gli autori della serie Doc Savage. Da giovane, James aveva acquisito una vasta collezione di opere su Doc Savage, ma, dice che ne è rimasto ignaro della loro influenza su di lui, come romanziere, fino a quando uno dei suoi fan ha portato la questione alla sua attenzione. Rollins ha anche scritto alcuni libri sotto lo pseudonimo di James Clemens. Attualmente vive a Sacramento. Nel 2007 è stato ingaggiato per adattare in un romanzo il film Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Il Publishers Weekly scrive che Rollins trasmette il meglio di Clive Cussler, Robert Ludlum e Wilbur Smith, in più ha scritto che «Se a Cussler si dovesse assegnare la medaglia d'oro nella narrativa a Rollins bisognerebbe dare quella d'argento».

In questo momento sto leggendo il romanzo "Il marchio di Giuda", un testo d'avventura thriller ad alta tensione. Come al solito i libri comprati quasi per caso risultano essere i migliori. Al momento trovo il testo veramente interessante. Quattrocento e passa pagine avvincenti, da leggere in un attimo. Appena finito dirò la mia!

lunedì 8 agosto 2011

UNO SCRITTORE ISLANDESE

ARNALDUR INDRIDASON


Arnaldur Indriðason (Reykjavík, 28 gennaio 1961) è uno scrittore islandese, noto particolarmente per i suoi romanzi polizieschi che hanno come protagonista il personaggio di Erlendur Sveinsson.
Dal 1981 al 1982 ha lavorato come giornalista al Morgunbladid. In seguito ha lavorato come giornalista indipendente e come critico cinematografico. Si è laureato in storia nel 1996 all'università islandese. Ha iniziato la sua carriera di scrittore nel 1997 pubblicando il primo romanzo della serie dedicata al commissario Sveinsson. Ha vinto numerosi premi, fra i quali Glasnyckeln e Gold Dagger. Vive a Reykjavík, è sposato e ha tre figli.

Il primo romanzo (2000) tradotto in italiano, e pubblicato nel nostro paese nel 2005, è stato "Sotto la città" di cui abbiamo già parlato nel blog.
Il secondo, di cui parlemo a breve, è "La signora in verde", pubblicato nel 2001 e giunto in Italia nel 2006

sabato 6 agosto 2011

UNA BREVE INTERVISTA

QUELLO CHE NON TI ASPETTI...


Il primo thriller
Questa breve intervista nasce più come un gioco che come una cosa serie, come accade tra giornalista e scrittore. In questo caso c'era il giornalista, per lo scrittore si vedrà. Sarà il tempo a valutare e a dare un giudizio.
Un amico di una testata giornalistica romana, non proprio tra le prime della capitale, ha voluto farmi qualche domanda.

AR: mi fai capire come ti è venuto in mente di scrivere un libro? Se non sbaglio il tuo lavoro è leggermente differente!
LC: in effetti il mio lavoro sta agli antipodi rispetto alla scrittura. Fare il medico non ha un granché a che vedere con i romanzi. Si tratta di una passione che mi porto dietro sin da quando ero bambino, e volevo scrivere un testo sulle tecniche di pesca in mare. E' l'avverarsi di un sogno!
AR: e adesso che il sogno si è avverato che intendi fare? Voglio dire: medico o scrittore?
LC: grazie per la parola scrittore, ma non mi sento assolutamente tale. Sono riuscito a pubblicare un libro, ma da qui a potermi vantare di essere uno scrittore ce ne passa. Io nel frattempo continuo a fare il medico. Poi si vedrà. Magari il futuro ha qualche sorpresa in serbo per me! Per ora non voglio farmi illusioni
AR: che tipo di romanzo hai scritto?
LC: un romanzo thriller. Una storia particolare di un uomo, killer per professione, che giunge ad uccidere solo per amore e vendetta.
AR: come ti è venuta l'idea dalla quale è partita la storia e la trama del tuo romanzo?
LC: a dire la verità guardando il telegiornale e sentendo la notizia di una bambina uccisa dal padre. E' da lì che è nata l'idea, invertendo i fattori, di quanto potrebbe soffrire un padre per la perdita di un figlio. Il libro è come se si fosse scritto da solo.
AR: sta vendendo il tuo romanzo? Insomma sta avendo il successo che ti aspettavi?
LC: a dire il vero non è che sta vendendo un granché. Mi manca una buona campagna di pubblicizzazione e credo che il prezzo sia un pò troppo alto. Per il resto non mi aspettavo niente. Nemmeno che mi pubblicassero il libro. Posso dire in tutta onesta che chi ha letto il libro ha avuto commenti positivi sul romanzo. Pensa che qualcuno mi ha chiesto se ci sarà un seguito al primo romanzo
AR: e ci sarà questo seguito?
LC: ci sarà un altro libro. Per ora non ho ancora pensato ad un seguito del primo.
AR: ed il prossimo sarà sempre sullo stesso genere? Un thriller?
LC: si, un thriller sui servizi segreti deviati, ambientato tra Livorno e Biella.
AR: un ultima domanda. Hai pubblicato con il famoso contributo che molte case editrici richiedono?
LC: no, assolutamente. Non ho sborsato un centesimo e questo ci tengo a dirlo. Ci sono le case editrici che investono su chi scrive.
AR: allora in bocca al lupo!
LC: grazie, crepi il lupo!



giovedì 4 agosto 2011

UN DEGNO RIVALE PER PATRICIA CORNWELL

"FATTORE DI RISCHIO"
ROBIN COOK
Un degno rivale della Corwell

Questo è il mio primo libro di questo autore, preso quasi per caso in una libreria a Foggia. L'ho letto con molta attenzione, attento ad eventuali strafalcioni medico - clinici...e non ne ho trovati.
Mentre la Cornwell parla di un medico legale, Kay Scarpetta, grazie alla sua esperienza indiretta come giornalista nei reparti di medicina legale (obitorio e sale settorie), Robin Cook fa parlare, in questo libro, Laurie Montgomery e Jack Stapleton, due medici legali, basandosi sulle proprie conoscenze.
Robin Cook è un medico!
La dovizia di particolari clinici è veramente notevole e rende ancora più realistici i suoi romanzi ed i propri personaggi.
Una terribile infezione contratta in sala operatoria, causata da una forma virulenta di Safilococco aureus, miete vittime in tempi rapidissimi, provocando la distruzione dell'organismo umano attaccato.
E Laurie Montgomery si trova ad affrontare questa emergenza sanitaria quasi per caso, cercando di capire i motivi di tali infezioni e la letalità di un batterio a distribuzione ubiquitaria.
In questo romanzo si mescolano la passione per la medicina, gli interessi economici al di là di ogni lecito limite, gli interessi politici, la malavita organizzata, la mancanza di scrupoli di fronte alla vita.
Il tornaconto personale è la legge dominante.
Un ottimo libro...

mercoledì 3 agosto 2011

QUESTA VOLTA IL TERRORE EMERGE DAI GHIACCI

"MORTE TRA I GHIACCI"
LINCOLN CHILD

Un grande thriller/horror

Di solito Lincoln Child scrive insieme a Douglas Preston, creando un binomio letterario fuori dal comune. In questo testo Child si cimenta in solitaria con un romanzo thriller dai connotati molto forti. La storia è moltosomigliante al romanzo "Relic" degli stessi Preston - Child.
Mentre in "Relic" il terrore, la tensione e la paura emergono dalle foreste pluviali dell'Amazzonia, in questo libro il terrore emerge dalle profondità dei ghiacciai artici.
E' una missione scientifica a fare la scoperta di un essere racchiuso da millenni in una tomba di ghiaccio. E la scienza cerca di capire, studiare, sperimentare prima di stabilire quale sia la mossa più giusta in un contesto tanto delicato. Ma i media, che rappresentavano i veri sostenitori della spedizione artica e delle sperimentazioni scientifiche, prendono il sopravvento in onore del dio denaro e della dea della notorietà.
Anche scrivendo da solo Lincoln Child riesce a farmi entrare in un'atmosfera intrigante ed avvincente, rasentando in alcuni punti una trama di tipo horror. E' un libro che ho letto tutto d'un fiato, in pochissimo tempo, per il desiderio di venire a conoscenza di come si sarebbero evolute le cose. I personaggi mi sono piaciuti, anche quelli che rappresentavano la parte più meschina del genere umano.
Se dovessi fare un appunto a questo bel libro, riguarderebbe il finale.
Un tantino oltre quello che si legge nel resto del libro.........

martedì 2 agosto 2011

IL GIALLO CHE NON TI ASPETTI

ARNALDUR INDRIDASON

SOTTO LA CITTA'


Un bel giallo islandese

Il commissario Erlendur, con i colleghi che lavorano con lui, Erlìnborg e Sigurdur Oli, si trovano ad affrontare uno di quegli omicidi che loro stessi definiscono sciatti ed insignificanti, come tutti quelli che avvengono sulla loro isola: l'Islanda. Ma in questo caso le cose si complicano piuttosto in fretta. Il cadavere ritrovato in un appartamento seminterrato, di un certo Holberg, non tarderà a far emergere un passato molto turbolento capace di coinvolgere numerosi personaggi nella capitale e nelle cittadine limitrofe.
Non mi aspettavo un granché da questo romanzo...e invece mi sono dovuto piacevolmente ricredere! Un romanzo scritto con dovizia di particolari, in cui i personaggi vengono descritti anche nei propri aspetti più personali. Un Islanda come ti aspetti: piovosa e fredda, dove il sole stenta a farsi vedere e quando decide di farlo è solo per pochi istanti.
Il commissario Erlendur è un personaggio con una vita talmente incasinata che l'intrigo che circonda l'omicidio appena scoperto rappresenta quasi una fuga dalla difficile realtà. La figlia Eva Lind è un personaggio tutto da scoprire.
Il finale è degno del romanzo stesso.
Secondo me è da leggere. Io proverò con un altro titolo dello stesso autore
Leandro

sabato 23 luglio 2011

MUCHO MOJO

UN NOIR DIVENUTO UN MITO
Joe R. Lansdale


Il più bel noir di Joe R. Lansdale
Un romanzo che non ti aspetti. Leggi Lansdale e sai il tipo di romanzo che puoi trovarti di fronte. Sempre piacevoli, intriganti, avvincenti. Due personaggi, almeno nella maggior parte dei suoi testi, Hap e Leonard, che non riesci a non amare, con tutte le loro contraddizioni.
"Mucho Mojo" di Lansdale potrebbe quasi essere considerato il "Sulla strada" di Kerouac. E anche se l'accostamento sembra impossibile ed irriverente (anche se non saprei dire per chi!), questo romanzo che ho appena finito di leggere ha veramente lasciato il segno.
Un'amicizia con la A maiuscola tra un bianco ed un negro (nel testo); un bianco eterosessuale, ormonalmente instabile, ed un negro omosessuale molto più tranquillo; due famiglie disastrate alle spalle; la capacità di vivere con quel poco che la vita riesce a proporgli; l'infinità capacità di infilarsi in qualsiasi casino abbia il coraggio di sfiorarli; la bontà di due persone genuine che vivono la propria vita, capaci di divenire delle belve se toccati negli affetti più cari.
"Mucho Mojo" affronta con grande sobrietà, pubblicato nel 1994, la questione del razzismo. In questo caso al contrario. Paesi neri dove i bianchi non sono ben accetti.
Riesce a parlare di un amore a dir poco impossibile tra una donna nera e un bianco, in un paese, il Texas, dove le lotte interraziali ancora vanno per la maggiore. E lo fa in maniera dolce, delicata, senza clamori, inutili in un contesto del genere.
Parla del dramma della droga, della povertà, di uomini senza scrupoli, senza distinzione di colore di pelle, ma anche di persone che sanno ancora amare il prossimo e che riescono a fidarsi degli altri.
E parla, in maniera antesignana, del dramma della pedofilia, di bambini seviziati ed uccisi e del ruolo che uomini di chiesa hanno in un contesto così drammatico.
Questo ed altro è "Mucho Mojo".
Amo questo scrittore e adoro Hap il bianco e Leonard il negro.

ORSO E OMERO...UNA STRANA COPPIA



Una piccola mansarda nel cuore della vecchia Garbatella era il luogo dove mi rifugiavo dalle pressioni del mondo. Un piccolo spazio preso in affitto da una vecchietta che abitava al piano terra, per la quale l’avere un uomo nel suo stabile la rendeva più sicura. In quel modo, era solita ripetere, era certa che ci fosse sempre qualcuno su cui poter contare, anche se solo in maniera ipotetica, dato che non stavo mai in casa, e quando c’ero, me ne stavo in assoluto silenzio.
Amavo la solitudine, quella fatta di riflessioni, di ricordi, di progetti spesso del tutto irrealizzabili, quella in cui non si cerca in nessun modo la compagnia di qualche simile per sfuggire ad una situazione di oppressione. Anche perché la mia solitudine non opprimeva affatto.
A dirla tutta, la gente mi dava fastidio!
Non mi piaceva stare nella confusione e difficilmente riuscivo a trovare una qualche chiacchierata almeno interessante.
Trovavo il mio prossimo banale, superficiale, ignorante, noioso, e, soprattutto, ipocrita. E sebbene odiassi trovarmi nella confusione, mi piaceva osservare le persone, guardare il loro modo di camminare, di gesticolare, le espressioni del volto. La mimica, quella che a differenza delle parole non riusciva ad ingannarti. Cercavo sempre di dare un senso a tutto ciò che vedevo, anche se spesso non era affatto facile. Chi si mascherava da persona seria, chi da affermato professionista, chi da padre e marito amorevole ed attento. C’era anche chi si fingeva distratto, e chi essendolo veramente, tentava di ostentare un’attenzione assolutamente fasulla.
Forse era più corretto dire che odiavo la gente e per questo non avevo amici, e tanto meno desideravo averne!
Non me n’era mai importato, e come spesso accade, le cose erano peggiorate con il tempo, sempre più chiuso in me stesso.
Non avevo più fiducia negli esseri umani. Ero convinto di aver sofferto abbastanza, e che era giunto il momento in cui fossi io a portare il dolore nelle case della gente, di persone che magari neanche conoscevo, e che avrei visto una sola volta, l’ultima da vivi.
Non provavo nessuna emozione, niente di niente, mentre in un passato oramai troppo lontano, ero capace di preoccuparmi di mille cose.
Adesso invece giocavo con la morte. La sfidavo costantemente. Ne sentivo la presenza al mio fianco in ogni momento delle mie lunghe giornate, alle volte così interminabili che io stesso avrei voluto darci un taglio.
Certe volte mi sembrava quasi di riuscire a parlare con la signora con la falce, ammantata di nero, come la tradizione cattolica voleva che la vedessimo. Eppure mi sentivo più forte di quell’angelo nero che mi avrebbe preso al sopraggiungere della mia ora. Ma fino a quel momento sarei stato io a tenere in scacco la morte stessa. Non mi avrebbe avuto fino alla fine dei giorni, dei miei giorni; e questo solo Dio poteva saperlo, sempre che esistesse, dato che io non sapevo più in cosa credere.
Dove abitavo, almeno per il momento, avevo tutto quello di cui avevo bisogno. Lo spazio era ridotto al minimo, ma a me andava bene così! Non avevo particolari necessità.
Un unico ambiente che rappresentava, anche se con un po’ di immaginazione, un soggiorno, con un angolo cottura posto sotto l’unica finestra che c’era in quello spazio, e che si affacciava su una stradina stretta a doppio senso, dove si incastravano costantemente le auto che marciavano in senso opposto! Il letto era leggermente rialzato rispetto al piano del soggiorno, e vi si accedeva grazie a due scalini, proprio sotto la tenue luce di una piccola specie di lucernario.
Nelle notti di primavera, quando non c’erano nuvole a rincorrersi nel cielo, ero completamente ammaliato dalla volta celeste e dall’immensità dell’universo. Era lì che doveva nascondersi quello che chiamavano Dio!
Stavo ore intere ad osservare le stelle, il loro chiarore in quella grandiosa e meravigliosa creazione. Alle volte avevo la forte sensazione di non essere completamente solo! Un intero universo per degli esseri, come quelli umani, era uno spreco a dir poco inaudito. E sebbene pensassi che questo “presunto” Dio lasciasse troppe cose alla libera scelta degli uomini, non potevo credere, visto anche il pessimo risultato, a noi esseri umani come unico popolo dell’intero universo.
A casa con me, con il beneplacito della proprietaria, c’era Omero. Un enorme gatto nero con due grandissimi occhi gialli, simili a due lampioni. Sembrava tutto tranne un felino, soprattutto nel comportamento.
Iperprotettivo, affettuoso come difficilmente si riesce a vedere in un gatto, amante della musica e della cucina messicana. Mangiava i tacos ed i burritos come fossero dei croccantini. E quando portavo a casa roba cinese, dovevo prendere anche dei gamberi per lui.
Lo chiamavo Omero, gatto sincero, unica creatura di cui mi fidassi ciecamente. Ero sicuro che non mi avrebbe mai tradito, nemmeno per una gatta!
La mattina miagolava vicino alla porta. Mi alzavo e gli aprivo, lasciando la catena agganciata, in modo tale che rimanesse uno spiraglio per consentirgli di rientrare. Era l’unico momento in cui me ne fregavo di tutte le accortezze che usavo per rimanere invisibile ad occhi troppo curiosi.
Non avevo la più pallida idea di cosa facesse il mio amico felino nei suoi vagabondaggi per il quartiere. Solo una volta lo avevo visto azzuffarsi, immagino per il possesso del territorio, con altri due gatti, uno tigrato e l’altro bianco pezzato. All’inizio volevo intervenire, e fermare quella lotta senza apparente esclusione di colpi. Avevo paura per l’incolumità di Omero! L’unico affetto che avevo! Ma non feci nemmeno in tempo ad avvicinarmi che gli altri due felini se ne erano andati a gambe levate, tutti arruffati e spelacchiati. Come mi vide, il mio Omero venne verso di me per raccogliere la sua dose di complimenti per un combattimento impari in cui era risultato, comunque, il più forte. Lo presi in braccio e me lo strinsi forte tra le braccia, accarezzandogli il testolone. Dovetti togliergli dalla bocca i peli degli altri due gatti.
Si lasciava fare qualsiasi cosa da me e soprattutto si faceva amare più semplicemente di un essere umano!

Tratto da "Il richiamo del sangue"

giovedì 21 luglio 2011

IL PRINCIPE DELLA NEBBIA

CARLOS RUIZ ZAFON
Un romanziere catalano


Dalla 4a di copertina:
"Corre l'anno 1943; nella casa in cui si è trasferita la famiglia Carver per sfuggire alla guerra, in un piccolo paesino sulle sponde dell'Atlantico, è avvenuta la morte accidentale dei precedenti inquilini. Accidentale? Il figlio dei Carver, Max, avverte una presenza minacciosa: le sue ricerche lo porteranno sino al "Principe della nebbia", figura diabolica e ipnotica: ora sinistro pagliaccio, ora serpente marino, ora impalpabile figura di nebbia che aleggia nei vicolo oscuri del paese. Un clima di inquietudine e di mistero avvolge il protagonista e il lettore."

Il romanzo thriller di Zafon che prediligo. Li ho letti tutti ad eccezione de "Le luci di settembre", anche se pronto nella mia biblioteca per essere sfogliato.
Un testo che mi ha coinvolto sin dall'inizio e che pian piano è riuscito ad inquietarmi, tanto da leggerlo in una serata. Pochi colpi di scena ma una storia capace di inchidarmi alla carta stampata. Avevo la costante impressione che ha Max stesse per accadere qualcosa di orribile, aggredito da qualcosa che appartiene a questo mondo ma che allo stesso tempo lo trascende. Le immagini del cimitero tra le nebbia dietro la casa dei Carver sono straordinarie per impatto emotivo e tensione.
La costante lotta tra il male, nelle sue multiformi espressioni ed il bene, rappresentato dall'innocenza di un bimbo, sono il cardine di un romanzo che si conclude con tante domande senza risposte, con dubbi e perplessità. Non ci poteva essere un finale più adeguato per un thriller ad alta tensione come questo.

mercoledì 20 luglio 2011

NON SOLO THRILLER...

JOE R. LANSDALE
"Devil Red"

Il primo romanzo che ho letto di Lansdale è stata una piacevole sorpresa. Un autore "sui generis". Uno scrittore di gialli e thriller che mescola con sapienza, fino ad ottenerne una miscela esplosiva, umorismo, questioni sociali, etica e valori che stanno pian piano scomparendo come l'amore familiare, l'amicizia, la tolleranza e la comprensione.
Leggere Lansdale significa entrare in un mondo particolare dove ogni canone narrativo del giallo/thriller viene completamente trasformato. E la cosa è tutt'altro che complessa o sgradevole.
Si tratta di testi accattivanti, intriganti, nei quali c'è sempre lo spazio per un sorriso, per una risata, per una riflessione. Ed i personaggi di molti di questi scritti, Hap e Leonard, sembrano indissolubilmente legati all'autore, alle volte quasi reali, per quanto le loro vite rispecchino un lato poco conosciuto della vita degli immensi Stati Uniti d'America.
Ci sono tratti dei romanzi di Lansdale commoventi, dove ci si sente toccati nel profondo di fronte all'amicizia, all'affetto, alla complicità, alla forza emotiva trascinante di due amici completamente differenti. Hap un bianco di discrete dimensioni fisiche, sempre senza un cent, alla ricerca perenne di sbarcare il lunario; Leonard, un nero dalla stazza imponente, bello e affascinante e omosessuale, capace di combinarle di tutti i colori ed avere al suo fianco il suo unico vero amico: Hap.
Adesso sto leggendo "Mucho Mojo" ed è veramente fantastico.

martedì 19 luglio 2011

IL TERRORE DALLE PROFONDITA' DELLE FORESTE AMAZZONICHE

RELIC
Douglas Preston & Lincoln Child


Come al solito il duo Preston - Child fa centro con un romanzo straordinario. Una storia incredibile, avvincente e, a tratti, agghiacciante. Lo scontro tra l'amore per la scienza portato all'estremo e la frequente avidità dell'uomo, in un contesto scientifico come quello dell'amazzonia prima, del Museo Nazionale di Storia Naturale di NY.
Un essere che emerge dalle nebbie di un lontanissimo passato, quasi 5/6 mila anni prima, avvolto nel mistero di antiche tradizioni e maledizioni. E che inizia a mietere vittime, in maniera atroce, anche nel mondo civilizzato, dove il tornaconto personale supera ogni possibile rischio o pericolo pubblico.
Mbwun è la rappresentazione delle nostre più profonde paure.
Relic è un thriller/horror che vale proprio la pena di leggere. E' nato anche il film da questo testo. Ma non ho idea di come possa essere. Il libro si legge in un soffio.

lunedì 18 luglio 2011

ALTA TENSIONE



GLI AUTORI CAPACI DI INCHIODARTI AL LIBRO



James Patterson

Douglas Preston & Lincoln Child

Sebastian Fitzek



Tra gli scrittori in grado di rendere difficile staccarsi dalle pagine di un romanzo, purtroppo non ho trovato, almeno finora, un autore italiano. Se escludo il Faletti degli albori, devo andare a cercare, soprattutto, nel vasto continente americano o oltre manica, tenendo in considerazione quanto di buono giunge dai paesi scandinavi.
Uno degli autori che prediligo è sicuramente James Patterson. Ha una produzione letteraria notevole e sebbene abbia letto solo alcuni libri, li trovo entusiasmanti, sia che si tratti di gialli o veri e propri thriller. Scrive in una maniera semplice e scorrevole e ha sempre delle storie entusiasmanti. In particolare mi piace la "saga" di Alex Cross, agente del Bureau.
Tra i tanti che leggo, alternandoli, in modo da riuscire ad ottenere il meglio da ciascun scritto, un posto particolare lo ricoprono Douglas Preston & Lincoln Child. Un duo eccezionale con romanzi thriller che spaziano nel genere giallo, al noir, fino all'horror. Alta tensione e ritmi da capogiro. Aloysius Pendergast rimane uno dei personaggi più interessanti e affascinanti del mondo thriller.
Da non dimenticare il meno noto Sebastian Fitzek, autore tedesco, capace di rapirti completamente con il suo "Il ladro di anime". Sicuramente uno psicothriller straordinario che ha ricevuto meno risalto e pubblicità di tanti altri pseudo colleghi che scrivono romanzi almeno di 2° o 3° livello.
Ci sono molti altri autori capaci di scuotere il lettore. La concentrazione di adrenalina sale e va a finire che prima delle due di notte non si riesce a mollare il libro.