MARE D'INVERNO

MARE D'INVERNO
Il meraviglioso "Castel Boccale" di Livorno

giovedì 30 giugno 2011

IL CASO LETTERARIO DELL'ANNO!

IL DIVORATORE
Lorenza Ghinelli
Newton Compton Editori



Finito di leggere ieri sera!
Definito il caso letterario dell'anno! Un romanzo che prima ancora di essere pubblicato ha scatenato aste in tutto il mondo!
NON GUARDARLO, NON CERCARLO. SE GLI CREDI LUI TI VEDE

Di solito non è mia consuetudine parlare male di un libro nel mio spazio, attaccando l'autore. Posso solo affermare che il testo di Lorenza Ghinelli non mi è piaciuto. Anzi, la migliore definizione, è che mi ha deluso.
Un romanzo che parte a trombe spiegate, con una manovra di marketing mirabile, che si scontra, però, con la superficialità e la pochezza dei contenuti.
Mi sono piaciute le prime cinquanta pagine, quando il lettore è alla ricerca del bandolo della matassa. Ma quando questa ha iniziato a dipanarsi si rimane con un pugno di mosche tra le mani.
Il prezzo era ottimo, la storia che poteva dare di più, la trama a tratti quasi noiosa ed i personaggi mai descritti con precisione.
Dato che una seconda possibilità non si può negare a nessuno, dato che amo la lettura in tutte le sue sfaccettature, anche quelle meno entusiasmanti, attendo il secondo della Ghinelli.


IL RICHIAMO DEL SANGUE

CASPITA CHE RECENSIONE...

Letteralmente divorato in meno di un giorno. Il libro è talmente ben scritto e con una trama talmente coinvolgente che è in grado di rapirti completamente. Un insieme di "eventi" che ti fanno rimanere legata al libro dalla prima all'ultima pagina. Leggendo diversi stati d'animo si sono impadroniti di me ma quello che ha spiccato sugli altri è stata una profonda tenerezza per il racconto della vita di un uomo che uccide ma spinto soltanto dall'amore, quell'amore vero che non lo abbandona mai in ogni attimo della sua vita. Ed è questo che mi ha fatto ritrovare improvvisamente con le lacrime agli occhi in molte parti del libro e ciò è quello che mi ha sorpreso di più perchè difficilmente ci si trova commossi e "addolorati" quando si affronta la lettura di un libro che narra soprattutto di efferati omicidi. Ho conosciuto anche se solo "virtualmente" e per poco tempo l'autore di questo romanzo e posso dire con assoluta certezza che quello che ho appena terminato di leggere è un gran libro, scritto da un grande autore... (M.M.)

IL MONDO DELL'EDITORIA

CASE EDITRICI  E TIPOGRAFIE


            Il mondo dell’editoria non è di facile ed immediata comprensione. Un settore al quale non è assolutamente semplice accedere, sempre che non si abbiano “santi in paradiso” e “calci in culo sulla terra”.
            Le grandi case editrici, inutile fare i nomi, le conosciamo tutte, sono inaccessibili, non accettano il confronto con i giovani scrittori e quelli esordienti. Non sono interessate alla valutazione di inediti. Loro prendono in considerazioni solo inediti che raggiungono il successo percorrendo strade particolarmente tortuose, con l’autore che cerca di seguire qualsiasi traccia che possa portare un qualche beneficio alla propria opera.
            Chi scrive un libro deve elemosinare l’attenzione di “editori” per potergli presentargli la propria opera, sperando che dalla lettura e dalla valutazione emerga un qualcosa di interessante, prima tra tutte la pubblicazione.
            E questa avviene sempre più frequentemente, se il nostro autore ha a disposizione una buona quantità di denaro da investire per “contribuire” alla pubblicazione e alla pubblicizzazione della propria opera.
            Eh, si! Perché molte “case editrici” chiedono denaro all’autore per svolgere il proprio lavoro, adducendo mille possibili scuse, prima tra tutte è che l’autore, credendo nella bontà del proprio testo, investa del denaro, contribuisca economicamente, per vedere, finalmente, una pubblicazione a proprio nome.
             E le cifre non sono certo esigue. Ho visto di persona chiedere fino a € 5.000,00. In realtà le richieste di contributo da parte dell’autore possono variare dai 600,00 ai 4.000,00 euro.
            Detto in maniera diretta e sincera, ritengo che il chiedere i soldi all’autore, come contributo di pubblicazione, trasformi una “casa editrice” in una “tipografia” che non si assume alcun rischio. Eppure, l’autore dovrebbe limitarsi a scrivere, mentre la casa editrice, quella degna di fregiarsi di tale nome, dovrebbe pubblicare le opere che ritiene valide e adoperarsi per diffonderle.
            Preferisco ricevere un rifiuto da parte di un editore piuttosto che una proposta di pubblicazione con contributo.
            E le società che chiedono denaro agli autori esordienti sono tantissime…sebbene stiano aumentando vere e proprie case editrici, soprattutto di piccole dimensioni, che pubblicano solo se ritengono un’opera di valore e senza chiedere un centesimo allo scrittore.


mercoledì 29 giugno 2011

IL RICHIAMO DEL SANGUE: IL MIGLIOR PSICOTHRILLER DEGLI ULTIMI TEMPI...

IL RICHIAMO DEL SANGUE: IL MIGLIOR PSICOTHRILLER DEGLI ULTIMI TEMPI...

IL MIGLIOR PSICOTHRILLER DEGLI ULTIMI TEMPI...

IL LADRO DI ANIME
Sebastian Fitzek - Elliot editore

Tutto accade in una notte, la vigilia di Natale. In una lussuosa clinica psichiatrica fuori Berlino, mentre la neve che scende copiosa rende il luogo ancora più isolato, medici e pazienti si rendono conto con orrore che l’inquietante maniaco che sta terrorizzando la città, il cosiddetto “Ladro di anime”, che riesce ogni volta a spezzare la volontà delle sue vittime riducendole a meri involucri umani, si trova all’interno della struttura e ha praticato il suo misterioso e terribile trattamento alla dottoressa Sophia Dorn.
Uno dei pazienti, Caspar, preda di un’amnesia per cui nessuno finora ha formulato una valida spiegazione, si mette a caccia dello psicopatico. Nel frattempo Caspar viene folgorato progressivamente da scene della sua vita precedente, che man mano fanno luce sulla sua identità e sulla sua drammatica storia personale.
Psichiatra egli stesso, esperto nella pratica dell’ipnosi, la sua vita è stata segnata da un tremendo errore: molti anni prima, per aiutare la figlia dodicenne Marie a superare un trauma, l’ha sottoposta a ipnosi, ma durante il trattamento la piccola è stata colpita da un infarto che l’ha lasciata tuttora in uno stato vegetativo molto simile a quello in cui vengono ritrovate le vittime del Ladro di anime…

Un romanzo straordinario capace di tenerti incollato a quelle pagine per un'intera nottata. Una storia forte ed accattivante, che sonda con dovizia e sapienza il mondo della malattia mentale, trascinando il lettore al suo interno.
La trama è gestita magistralmente da Fitzek, con continui colpi di scena, tanto che la tensione non si allenta nemmeno per un istante.
Romanzo assolutamente eccezionale...

martedì 28 giugno 2011

IL RICHIAMO DEL SANGUE

UN FRAMMENTO DEL ROMANZO


(...)
La notte era il momento più difficile della giornata! Non avevo paura della Signora con la falce, ma temevo tutto ciò che mi compariva davanti agli occhi durante quelle ore di buio, quando le due realtà sembravano quasi scambiarsi di posto. Quale era la mia vera vita? E in che spazio mi collocavo?
Gli occhi di Giulia non riuscivo a scostarli dalla mia vista. Non vedevo altro! La mia bambina, il mio amore più grande, la mia gioia infinita. E non c’era più, senza neanche sapere cosa fosse veramente accaduto. Come era morta? E chi poteva avere una qualche responsabilità? Si era veramente trattato di un incidente? E allora perché quando pensavo alla mia bimba, il mio bruciore alla cervicale, il mio allarme interno, si attivava in maniera parossistica?
L’unica persona che mi avrebbe potuto dire qualcosa era Lucrezia. Ma aveva smesso di parlare da tempo. Quella donna era divenuta una specie di guscio vuoto, la cui anima era volata via in cielo insieme a Giulia.
Perché tutto questo? Mi sentivo in qualche modo responsabile! Ero io quello che meno di tutti meritava di continuare a vivere. E non avevo potuto far nulla per evitare tutto quello che era tremendamente accaduto!
Ma oltre che sulla terra, nemmeno in cielo esisteva un qualche riconoscimento all’innocenza, all’onestà, alla purezza? Dov’era quella tanto decantata giustizia divina? Perché Dio non interveniva? E la sua tanto decantata onnipotenza? Era capace di sacrificare suo figlio su una maledetta croce, e permettere che dei bambini innocenti potessero morire?
Da tempo avevo iniziato a pensare che Dio fosse una mera invenzione di certi uomini che avevano fatto di un fittizio Ente superiore una ragione di vita, per loro, per il proprio sostentamento, e per milioni di creduloni; un modo per tenerli in riga, capaci con la propria ingenuità, di convincersi che alla sofferenza umana terrena ci fosse da contraltare una felicità eterna e celestiale.
Dio, Dio, Dio!
Dove cazzo sei nascosto!
(...)


JAMES PATTERSON

BIKINI
James Patterson & Maxine Paetro

Il mio primo libro di Patterson.
Splendida ed entusiasmante scoperta di un'autore che adesso comprendo come faccia ad essere uno degli autori di romanzi thriller più venduti nel mondo.
Un thriller che toglie il fiato sin dalle prime pagine, perdendo un po' di verve nel prosieguo, ma mantenendo sempre un livello di tensione degno del genere di cui scrive Patterson.
Una storia apparentemente banale che diviene in breve, grazie ad una trama ottimamente congegnata, un'avventura nella violenza, nella follia, nell'amore distorto, nel sesso del personaggio chiave: Henry Benoit.


domenica 26 giugno 2011

UNA RECENSIONE DI UNA CASA EDITRICE...

PENSANO DE "IL RICHIAMO DEL SANGUE"...

Gent.mo Leandro Cecconi,

in qualità di "lettore" e direttore editoriale della casa editrice .... ho apprezzato molto il Suo romanzo inedito “Il richiamo del sangue”, un testo di grande interesse e di valore.

Avendo apprezzato il Suo inedito, terrei particolarmente ad una pubblicazione di questo bel testo in un volume della collana di narrativa di ...., considerandolo molto valido.

Ritengo infatti che l’opera sia intensa e valida, sia per la forma letteraria, che dal punto di vista della trama accattivante e ricca di riferimenti ai nostri tempi, ma comunque legata a una scrittura scorrevole ma anche ricca di suggestioni e tensioni espressive, opera senz’altro basata su allegorie esistenziali e sulla suspense, e che riesce a far emergere le problematiche psicologiche e socio-culturali all’interno di uno stile che ne fa un’opera letteraria organica. Il testo è senz’altro particolare, con situazioni originali ricche di forza allegorica e di verve descrittiva, con una ambientazione efficace, attraverso una scrittura convincente proprio per il sapore di autenticità che riesce a trasmettere, oltre che per lo stile nitido, ma anche spigliato e a tratti fortemente espressivo.

Il testo, infatti, mi sembra valido anche per lo stile della narrazione, ben articolato e ricco di allusioni, sempre di notevole forza icastica e descrittiva...

(...)

UN MODELLO DI USO FREQUENTE PER I KILLER

LA GLOCK 17

Si tratta di una delle pistole semiautomatiche più utilizzate nei romanzi thriller. Ed i principali usuari sono i killer, anche se non è infrequente leggere di agenti della polizia , investigatori, uomini dei corpi speciali che stringono tra le mani una GLOCK, anche se non sempre la 17.
Quest'ultima è un'arma leggera calibro 9mm o, in una sua variante, 9x19mm parabellum. Maneggevole e leggera ha un caricatore da 17 colpi estendibile a 19.
Arma austriaca di grande diffusione di cui ne esistono ben 23 modelli.


sabato 25 giugno 2011

LA MEDICINA LEGALE E PATRICIA CORNWELL

KAY SCARPETTA

Posso affermare con totale sincerità che non riesco ad apprezzare i romanzi, gialli o thriller che siano, della nota scrittrice americana.
Ho provato a leggere due suoi libri: "Al buio" e "Kay Scarpetta".
Ma nessuno dei due mi ha entusiasmato. Il primo l'ho trovato particolarmente noioso, mentre il secondo lento, spesso fino all'inverosimile. La storia non sarebbe stata male, ma quando leggo un thriller mi aspetto tensione, sorprese, creatività, quel pizzico di violenza che non guasta nel genere, un certo numero di omicidi, non necessariamente efferati ed una trama che riesce a tenermi con il fiato sospeso, possibilmente fin dalle prime 50 pagine.
Possiamo parlare anche del migliore scrittore di genere al mondo, ma se nelle prime cento pagine non riesce a coinvolgermi, il romanzo rimane sul mio comodino per parecchio tempo. Divento lento a leggere e non mi diverto più.
Forse proverò a leggere l'ultimo romanzo della Cornwell: sono troppo testardo per mollare la presa.



L'ULTIMA AVVENTURA DI KAY SCARPETTA

SINOSSI

Patricia Cornwell "Autopsia virtuale" - Mondadori - € 13,00 su Amazon .it

Port Mortuary - letteralmente il porto dei morti - è il luogo in cui vengono smistati i cadaveri dei caduti in guerra della base dell'Aeronautica militare di Dover. È qui che Kay Scarpetta sta seguendo un corso di addestramento sulle autopsie virtuali quando, in una fredda sera di febbraio, viene richiamata in tutta fretta dalla nipote Lucy e dall'investigatore Pete Marino al CFC di Boston, il nuovo centro di medicina forense civile e militare da lei diretto. Qualcosa di molto grave e inspiegabile è appena accaduto, qualcosa che potrebbe rovinarla sia professionalmente che personalmente, travolgendo nello scandalo la struttura sperimentale di cui è a capo. Un giovane uomo, morto apparentemente per un malore e custodito nella cella frigorifera del CFC, viene trovato in un lago di sangue, e ciò avalla l'ipotesi che fosse ancora vivo quando vi è stato rinchiuso. L'autopsia sul suo cadavere rivela la presenza di agghiaccianti lesioni interne, complicando ulteriormente il quadro. La situazione è tanto più seria in quanto Jack Fielding, vicecapo del centro, è scomparso nel nulla dopo essere stato indagato per un suo presunto coinvolgimento in altre morti sospette. Kay Scarpetta si trova di fronte a un caso estremamente difficile e pericoloso che ha pesanti riflessi non solo sulla sicurezza nazionale, ma anche sulla sua vita privata. In una frenetica corsa contro il tempo deve affrontare un nuovo scaltro e crudele e fare i conti con una vicenda che coinvolge i fantasmi di un passato mai sopito.

TRATTO DA "IL RICHIAMO DEL SANGUE"...



Approfittai di un momento in cui la reception sembrava abbandonata a vita propria, per lasciare il denaro che dovevo, senza, ovviamente, attendere il resto! Non era una mancia. Solo che non potevo più aspettare oltre. In un biglietto, che avvolgeva il denaro, scrissi soltanto “Grazie di tutto, e a presto”.
Emersi da un’uscita di sicurezza, evitando qualsiasi possibile incontro ed eventuali sguardi indiscreti! Elisa avrebbe capito. Non gli avevo raccontato niente che la potesse mettere in pericolo.
Avevo visto, già dal giorno precedente, un uomo di notevole stazza, stravaccato su una panchina, con lo sguardo che in un modo o in un altro teneva sotto controllo l’albergo di Lorenzo.
E la cosa non mi piaceva per niente!
Dovevo sparire, anche se non mi fidavo di quel grassone che stava di posta in prossimità del luogo dove ero stato per alcune notti. Avrei voluto sapere quale sarebbe stata la sua prossima mossa, e temevo che non vedendomi uscire, si sarebbe rivolto a Lorenzo, senza usare maniere da lord. E la cosa non mi andava!
Se ci fosse stata Elisa, cosa sarebbe accaduto? Ci tenevo molto a quella ragazza! Decisi di approfittare subito della situazione. Mi sembrava propizia ad evitare futuri problemi.
Con le mie due borse, attraversai Via Italia senza dare nell’occhio, un centinaio di metri a lato dell’albergo, avvicinandomi ad un bar, ed osservando il grassone senza però esser visto, nascosto da un porta cartoline di una tabaccheria.
Seduto su una panchina con un quotidiano aperto sulle gambe, il grassone esaminava ogni movimento che avveniva in prossimità dell’albergo. Era evidente che fosse lì per qualcuno, e quel qualcuno non potevo che essere io!
Con passo lento ma deciso, mi diressi verso quell’uomo. Nella mano sinistra stringevo il manico del mio trolley, mentre la sacca la portavo a tracolla. La mano destra era rigorosamente libera, almeno per il momento. Sentivo il brecciolino scricchiolare sotto i miei passi.
Giunto in prossimità del grassone, mentre questo alzava il giornale per non farsi scorgere, appoggiai il trolley da una parte e lo chiamai:
“Mi scusi, mi saprebbe dire dove si trova la baracchina rossa?” dissi con il tono più sereno che riuscii a trovare.
“Certo, deve continuare………” abbassò il giornale, e quei secondi che gli ci vollero per rendersi conto di chi aveva di fronte, gli furono fatali.
Gli sparai due colpi in fronte, senza fare il minimo rumore. Riposi la pistola e sistemai il giornale sul volto del ciccione. Per un po’ a nessuno sarebbe venuto in mente che li sotto c’era un cadavere.
Adesso la famiglia Bini aveva un elemento in meno! Ed in pochi avrebbero pianto quell’assenza. Avrei voluto vedere la faccia di Carlo Bini, il boss, nel momento in cui sarebbe venuto a conoscenza della mancanza di uno dei suoi! Mi allontanai ridendo! Il livornese avrebbe avuto ben poco da ridere!
Avevo acceso le micce di una vera e propria guerra, ed io mi venivo a trovare tra due fuochi, anche se avevo una mezza idea di come volgere la situazione a mio favore.
I malavitosi romani da un lato, quelli livornesi dall’altro! (...)

Marzo 2011

venerdì 24 giugno 2011

UN GIALLO DALLA GERMANIA


Ormai è idea comune che i migliori autori di romanzi gialli, thriller e di noir siano di provenienza o di origine scandinave. Ultimamente stanno prendendo forza i romanzi e gli autori tedeschi.
In questo caso però l'autrice Inge Lohnig, con il suo giallo "Silenzio bianco", non credo che riesca a sbancare il mercato di settore.
Un testo lento, alle volte noioso, sebbene la storia poteva essere veramente interessante, se solo la trama fosse stata dipanata con maggiore attenzione ed una certa maestria.
L'ambiente è quello della Germania del sud, in Baviera, ma il racconto non rende nemmeno grande giustizia alla bellezza del posto

lunedì 20 giugno 2011

THE SNIPER

SOLO PER VERI INTENDITORI:
I CECCHINI


Un'arma a dir poco eccezionale dotata di caratteristiche tecniche e balistiche condivise da pochi altri fucili di precisione.
Si tratta del Barrett M82A1, arma di produzione americana, calibro .50mm, con una portata fino a 1.800 metri di distanza, per un peso di circa 13 Kg, tale da rendere fucile di grande precisione eccezionale da posizione ferma. Ottica telescopica, semi - automaticato, caricatore da 10 ed una velocità del proiettile di circa 854 m/s.
Anche le forze speciali italiane utilizzano il Barrett M82.

TANTA BUONA MUSICA...

Questi sono i CROSSFADE...spettacolari...



IL RICHIAMO DEL SANGUE

TRATTO DAL ROMANZO THRILLER

Jimmy stava con la famiglia Bini da parecchi anni. Quando era vivo il padre, l’ingegner Francesco, quel ragazzo secco come un chiodo, dall’aspetto macilento e fragile, era stato preso come apprendista muratore, anche se non sapeva un accidente di calce, mattoni, ponteggi e così via.
Francesco Bini, che aveva sempre mostrato di avere un gran cuore verso i più bisognosi, non aveva saputo dire di no ad una richiesta di lavoro da parte di un ragazzetto che sembrava aver bisogno, prima di tutto, di mangiare. Eppure Jimmy, piuttosto che mostrare riconoscenza a chi gli aveva voluto dare un lavoro e, quindi, uno stipendio, non aveva fatto altro che creare problemi. Spesso ubriaco sui ponteggi, violento con i compagni di lavoro, e qualche volta strafatto di cocaina.
In più di un’occasione, l’ingegnere, aveva dovuto sorbirsi le lamentele del capo cantiere, una persona di cui si fidava ciecamente e che lavorava per la sua azienda da quando erano entrambi ragazzini, e alla fine riusciva sempre a calmarlo, rassicurandolo sul fatto che le cose sarebbero cambiate.
Carlo Bini invece aveva pensato bene di tenersi da parte un personaggio del genere, in previsione di quello che avrebbe voluto fare con l’azienda, dopo la dipartita del padre.
Aveva deciso di coprire alcune delle stupidaggini compiute dal ragazzo, in modo da garantirsi la sua fedeltà, e di sfruttarla quando sarebbero iniziati i fuochi d’artificio.
Jimmy aveva gradito le attenzioni del figlio maggiore del suo capo. Riceveva denaro per piccoli lavoretti, ed in poco tempo aveva addirittura smesso di umiliarsi, come era solito dire, a fare il muratore. Per lui c’era un futuro ben più radioso rispetto a quello di stare intere giornate in mezzo alla calce e ai mattoni!
Era divenuto sprezzante anche con coloro che, sul posto di lavoro, nei momenti più difficili e duri, gli erano stati vicini, quasi come chi vuole proteggere un fratello più piccolo.
Adesso, quando gli capitava di dover passare nei cantieri, petto in fuori e sguardo sprezzante, non degnava neanche di un sguardo i vecchi operai, incanutiti precocemente tra la calce, le intemperie, le preoccupazioni e la salsedine.
Lo stavo studiando da un po’. Lo seguivo e lo incrociavo per strada. Lo osservavo quando usciva la mattina, quando andava a pranzo, quando andava a cena o a divertirsi la sera!
Ero sempre a quattro passi da lui.
Jimmy aveva delle abitudini piuttosto semplici e routinarie. Dopo alcuni giorni di pedinamento avrei saputo ritrovare Jimmy a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Mi stavo divertendo! Un po’ come il gatto fa’ con il topo, anche se il topo, in questo caso, non si era accorto di nulla, e non sembrava minimamente preoccupato di quello che stava accadendo al suo gruppo.
La cosa non mi faceva star tranquillo. Anche dopo aver eliminato alcuni elementi di quel gruppo, la cosa sembrava interessare a ben pochi. Era come se non fossero a conoscenza che, libero, in giro per la città labronica, girava un killer che sembrava proprio avercela con la famiglia Bini. Le questioni potevano essere due: l’incoscienza o una grande presunzione
Sapevo invece di un Carlo Bini molto teso. Gli avevo inviato quattro ingrandimenti fotografici con sopra scritto “ELIMINATO”. Erano le foto di Riccio, di Fernando Capece e dei due idioti del cantiere, Angelo Santini e Lello Merisi. Il boss era ben consapevole invece che, quelle quattro persone, rappresentavano solo un breve interludio all’inizio della vera e propria caccia alla lepre. E la lepre era lui!


TRA BIBLIOTECHE E LIBRI...


GLENN COOPER


Solitamente quando viene scritta una serie, il primo libro risulta, nella maggior parte dei casi, il migliore in assoluto. E' vero che Cooper ne ha scritti due correlati dalla stessa storia di base ed un terzo che se ne discosta, anche se ci sono sempre di mezzo libri segreti e misteriosi.
Il secondo "Il libro delle anime" ed il terzo "La mappa del destino" hanno qualcosa in più del ben più noto e famoso primo testo che ha portato alla ribalta Cooper.
Non saprei cosa attendermi da un nuovo romanzo di questo autore!




sabato 18 giugno 2011

IL RICHIAMO DEL SANGUE

DUE PAROLE DELL'AUTORE

Ogni romanzo nasce dalla fantasia dell'autore, da quelli che sono i propri sogni, gli incubi, le speranze e i desideri.
Questo non significa certo che chi scrive thriller o gialli abbia un recondito desiderio di essere come l'assassino o di trasformarsi nel cacciatore di delinquenti.
E' come se si vedesse il mondo com'è, come potrebbe essere, e trasferire i propri desideri per qualcosa di meglio sulla carta.
Nel mio romanzo ho descritto un killer professionista che, sebbene conduca una vita tutt'altro che encomiabile, ha la propria dignità, la propria etica ed il proprio orgoglio. Un killer che uccide su commissione fino a quando l'amore, l'odio ed il desiderio di una vendetta atroce non prendono il sopravvento.
E la vita di questo uomo solitario prende tutt'altro significato.
Il killer "Orso" diviene, finalmente, un uomo con uno scopo nella vita.


NICKELBACK

SEMPLICEMENTE STRAORDINARI



MICHAEL CONNELLY

MICHAEL CONNELLY - "Il cerchio del lupo" - Piemme "I maestri del thriller" € 6,83 (Amazon.it)


«Non ti ricordi? Alla McLaren dicevano che ognuno ha due cani dentro di sé, uno buono e uno cattivo, in lotta perenne fra loro perché soltanto uno può essere il cane alfa, il maschio dominante.»
«E allora?»
«Il cane vincitore è quello che ognuno di noi sceglie di allevare. Io ho scelto quello sbagliato. Tu quello giusto.»


Sinossi

Nel 1993 Marie Gesto era scomparsa dopo essere uscita da un supermarket, ma il suo cadavere non era mai stato trovato. L'indagine era stata affidata a Harry Bosch, che non era riuscito a scoprire l'assassino. Ora, tornato nell'Unità dei casi irrisolti, riprende a occuparsi del delitto che non aveva smesso di tormentarlo. Ma c'è qualcun altro che si tormenta. Il procuratore generale. È tempo di elezioni e il procuratore sa che un'eventuale soluzione del caso sarebbe l'asso nella manica che gli manca. E così accade che Raynard Waits, uno spietato serial killer arrestato per duplice omicidio, si attribuisca anche quello di Marie Gesto, più una serie di altri, avvenuti nel passato, che non avevano mai trovato soluzione. In cambio della sua confessione, la pena di morte gli viene commutata in ergastolo. Il caso è chiuso, il procuratore soddisfatto, ma non Harry Bosch, che non si lascia convincere da una soluzione così facile e soprattutto si rende conto di aver trascurato all'inizio dell'indagine un indizio rivelatore. Cercando di non lasciarsi sopraffare dal senso di colpa e di sfiducia che lo attanaglia, Bosch segue le sue piste che lo porteranno al cuore di una spirale di perfidia e depravazione. E come un surfista che aspetta l'onda giusta, saprà attendere il momento per sferrare il colpo di grazia (...)

giovedì 16 giugno 2011

Ma allora l'esistenza di ognuno di noi non è predestinata???????


Splendida canzone dei Lostprophets



L'AUTORE VENUTO DAL FREDDO - "tanto per cambiare"

JO NESBO: "Il leopardo" - Einaudi - € 13,65 (Amazon.it)


Le prime vittime sono due donne. Ritrovate con ventiquattro ferite identiche in bocca. Morte soffocate nel loro sangue, dopo una agonia atroce. Omicidi studiati, efferati, che seguono un rituale. La polizia criminale di Oslo sa di avere un solo uomo che può risolvere il caso. Harry Hole, alcolista, uomo rude e solitario, inviso a molti. Ma Hole si è rintanato a Hong Kong, tra le fumerie d'oppio, per lavare via i ricordi. Sa fin troppo bene che, per risolvere l'ultimo caso, ha messo in pericolo di vita l'unica donna che ha mai davvero amato. E solo quando lo informano che il padre è moribondo in ospedale, Harry Hole decide di tornare a Oslo. Tra le vittime non c'è in apparenza alcun legame, ma Hole subito ne trova uno. Tutte quante hanno trascorso una notte in un isolato rifugio di montagna. E qualcuno, qualcuno capace di un odio lucido e selvaggio, adesso sta braccando gli ospiti di quella notte, uno per uno (...)


Negli ultimi tempi si sta assistendo ad un'impennata dei thriller provenienti dalle terre più fredde della nostra Europa. Sembrava che tale genere fosse di esclusiva pertinenza statunitense ed inglese, con qualche breve e fugace comparsa da parte di altri paesi, sicuramente più caldi.
Jo Nesbo risulta uno dei migliori scrittori del genere thriller, noir. Di provenienza scandinava riesce ad unire nei sui testi le caratteristiche dell'autore nordico con la passionalità e la tensione dei maggiori scrittori di genere, molti dei quali rintracciabili oltre oceano.
Letti "Nemesi" e "La ragazza senza volto". In programma "Il pettirosso", "L'uomo di neve" e quest'ultimo.



martedì 14 giugno 2011

IL RICHIAMO DEL SANGUE - L'INIZIO DEL ROMANZO


     Dentro l’auto risuonava dolcemente la musica degli Stadio. Un ritmo e delle frasi che riuscivano a farti sognare. Avevo comperato un Cd doppio, contenente la raccolta dei più grandi successi dello storico gruppo di Gaetano Curreri. Lo ascoltavo di continuo. Alcune canzoni mi riportavano indietro nel tempo, quando da ragazzetto frequentavo un gruppo di amici piuttosto assortito e tra questi c’era anche la mia prima ragazza, il primo grande amore, una biondina tutta pepe, con due grandissimi occhi verdi e con la carnagione chiara e lentigginosa tipica delle irlandesi.
Ci siamo amati per tanti anni, ma poi è subentrata quella maledetta abitudine, quella noia che ti fa sembrare che non sia cambiato nulla rispetto all’inizio e, se ti va bene, arrivi a mala pena a sopportarti. E’ stato un addio scontato e quasi liberatorio, sebbene, come in tutte le perdite, non certo indolore.
All’improvviso vidi dei movimenti all’uscita della Seléctiva, una società medio – piccola che si occupava di informatica, in particolare di software, e che stava ottenendo grandi risultati grazie alla realizzazione di un nuovo programma di semplice utilizzo, e a costi contenuti, per la gestione informatica di dati nel settore assicurativo, che stava sbaragliando la concorrenza.
Si trattava di una donna, nel suo impeccabile tailleur scuro, con gonna e tacco generoso.
Aveva la sua bella borsa griffata, oltre ad un porta notebook di colore arancione, forse della pquadro, che stonava completamente con il resto del vestiario e degli indumenti indossati, anche se, personalmente, mi piacevano i colori accesi, quelli fuori dall’ordinario, capaci di attirare l’attenzione della gente e la loro falsa riprovazione, in una frazione di secondo. Ma poi, dell’opinione altrui, chi se n’era mai fregato?
La donna, forse sulla cinquantina scontati, e probabilmente una dirigente di quella azienda, si dirigeva a passo rapido verso il parcheggio, circondato dal verde di un ampio piazzale parzialmente recintato, ed asfaltato solo lungo il vialetto d’accesso.
Rimanevano una Lancia Thesis, una Alfa Romeo ed un grosso Suv.
Guardai la direzione che aveva preso la donna, fino a quando non fu evidente che l’auto che avrebbe lasciato per prima il parcheggio sarebbe stata l’Alfa. Una 159, un’auto grintosa dalle linee sfuggenti ed aggressive, di colore grigio scuro. Gran bella macchina!
La mia attenzione venne attirata però, a quel punto, da un brusco ed inatteso fruscio alla mia sinistra.
Un rapido scatto, il muoversi dell’erba, cresciuta oltre misura per le copiose piogge di quelle settimane.
Intanto dagli altoparlanti si diffondeva la canzone “Acqua e sapone”.
Il mio finestrino era aperto per due terzi, sebbene l’aria fosse ancora fresca, e ci fosse molta umidità.
Rimasi immobile al posto di guida, volgendo lentamente lo sguardo all’esterno, verso la direzione in cui mi aspettavo il successivo movimento.
L’oscurità della sera era già scesa da un po’, e tutto pareva più indistinto e sfumato. Non c’erano lampioni, tranne che in prossimità della Seléctiva.
Nel punto in cui avevo deciso invece di fermarmi, il buio era ancora più intenso per la presenza di alcuni grandi platani, ed una serie di rovi che si stendevano per parecchi metri, fin dentro un boschetto di aceri e pioppi.
Un altro movimento ed un soffice scalpiccio, fino a quando non intravidi l’occhietto vispo e allertato di un leprotto, con le lunghe orecchie che sondavano l’aria alla ricerca di qualsiasi rumore sospetto.
Pensai, sorridendo, che la curiosità di quel tenero leprotto, in un’altra situazione, gli sarebbe costata molto cara. Ma non ero un cacciatore, almeno di animali a quattro zampe!
“Non sei tu la lepre che cerco!” dissi a voce bassa, cercando di poter continuare a guardare quell’animaletto, senza correre il rischio di spaventarlo, piuttosto che vederlo scappare nel folto del boschetto vicino.
Ma ad un certo istante un lieve brivido mi percorse improvviso lungo la parte alta della schiena. La cervicale! Il mio allarme interno! Il mio sensore per i guai e per ogni tipo di pericolo!
Doveva esser giunto il momento!
Infatti pochi istanti dopo, ci fu un po’ di movimento in prossimità della porta di accesso all’azienda che stavo tenendo d’occhio.
Una serie di saluti, qualche battuta e qualche risata, fino a quando un uomo giovane uscì dal portone, portando con se una pesante ventiquattrore. Abito scuro, cravatta regimental, occhiali rotondi e capelli tagliati corti, con un fisico da persona che frequenta abitualmente la palestra e che fa di tutto per mantenersi in forma: corsetta, alimentazione controllata, lotta ai grassi e ai carboidrati, propaganda anti colesterolo e vita consacrata al successo personale e professionale.
Con passo sicuro, si diresse verso il parcheggio aziendale. Cercò nel Loden verde scuro che portava al braccio le chiavi della sua auto. Il Suv era li che lo aspettava, ne ero certo.
Uno splendido X5 nero della BMW!
Da una certa distanza, anche io feci la mia mossa.
Aprì lo sportello dell’auto, e scesi, lentamente, senza dare nell’occhio, sistemandomi il trench nero che indossavo di solito!
Con calma, senza però il minimo indugio, mi diressi verso il grosso fuoristrada.
Ero a circa cento metri, lo sguardo fisso su quell’uomo alto e slanciato, dal fisico atletico e prestante, senza perdere di vista eventuali intrusioni da parte di qualcuno che magari si era attardato in azienda.
C’era ancora la Lancia, li ferma!
Le luci andavano attenuandosi, rendendo quello spazio poco visibile da lontano. Anche se ci fosse stato un custode, non gli sarebbe stato facile capire cosa stava per accadere.
Cinquanta metri!
L’uomo fece lampeggiare le luci di posizione, disinserendo l’antifurto e, con un morbido stacco, aprì lo sportellone posteriore, adagiandovi la borsa, e sistemandola in modo che non venisse sballottata nell’ampio bagagliaio. Nella parte superiore si notava il triangolo rosso fluorescente.
L’uomo chiuse il portellone e si diresse verso il posto di guida. Aprì la portiera e, sistemato il cappotto sul sedile del passeggero, si sedette al volante del suo grosso fuori strada.
Io ero dietro di lui e lo osservavo attraverso il finestrino.
Attesi alcuni secondi, il tempo che la mia lepre si sistemasse, poi bussai al vetro della sua vettura.
Il giovane uomo sobbalzò sul sedile, voltandosi di scatto verso di me. Il finestrino era chiuso. Cercai di fargli capire che avevo un problema con la mia di vettura, in modo che la lepre si tranquillizzasse e abbassasse il vetro che ci separava.
“Che succede? Che cosa vuole?” disse scocciato l’uomo, dopo aver schiacciato il pulsante dell’alzacristalli elettrico, sporgendosi leggermente verso di me.
“Niente, assolutamente niente!” risposi con grande tranquillità, sorridendo.
Infilai lentamente la mano sotto il trench e con uno scatto estrassi la mia MK23 silenziata a 12 colpi.
“Ma che cazzo.?”
Il Dott Arturi Carlo, amministratore delegato della Seléctiva e presidente di un’altra piccola società finanziaria, attiva sul mercato balcanico, non ebbe il tempo di terminare la frase.
Un solo proiettile! Ed un buco in fronte!
L’uomo si accasciò sul sedile come un fantoccio, con un ampio getto di sangue che andò ad imbrattare il sedile del passeggero ed il loden sistemato con tanta cura!
Presa la mia lepre!
Obiettivo raggiunto!

lunedì 13 giugno 2011

LIBRI PIU' VENDUTI ON LINE

CARLOS RUIZ ZAFON - "Le luci di Settembre" - Mondadori - costo € 12,35

Il 13 maggio u.s. è uscita l'ultima opera dello scrittore catalano ZAFON.
Dopo il successo de "L'ombra del vento", "Il gioco dell'angelo", "Il principe della nebbia", "Marina" e "Il palazzo della mezzanotte" esce il romanzo "Le luci di settembre".
I primi due romanzi hanno riscosso un grande successo di pubblico e di critica, con un intermezzo rappresentato da "Il principe della nebbia", un thriller veramente appassionante, anch'esso divenuto presto popolare.
I romanzi successivi non hanno riscosso lo stesso successo, tanto che sia "Il palazzo della mezzanotte" che, soprattutto,"Le luci di settembre" uscito da poco più di un mese, si trova già in libreria con il 30% di sconto.
La cosa non depone a favore del romanzo stesso.
Sembrerebbe che l'autore catalano stia perdendo qualche colpo.
Se magari qualcuno ha già letto il libro è gradito un commento in merito o una recensione


UN ROMANZO DI LEE CHILD

"Destinazione inferno" è un thriller dello scrittore americano Lee Child. Un ottimo romanzo dove la parte del leone la fa il solito Jack Reacher, il personaggio cult dell'autore statunitense. Un vero duro, ex ufficiale della polizia militare, impavido ed addestrato alla perfezione, che lascia il servizio per motivi mai chiariti e capace di uscire dalle situazioni più complesse e pericolose.
Reacher riesce a farsi apprezzare anche dai lettori più scettici.
I libri di Child sono ad alta tensione.

domenica 12 giugno 2011

IL RICHIAMO DEL SANGUE - PRESENTAZIONE

PRESENTAZIONE UFFICIALE DEL MIO ROMANZO

A brevissimo verrà organizzata una presentazione del romanzo thriller "Il richiamo del sangue" nella città dove attualmente vivo: Biella.
Questo incontro verrà prontamente comunicato e pubblicizzato, in modo che tutti coloro che sono interessati possano intervenire.
Al termine ci sarà la possibilità di un'aperitivo per coloro che avranno il piacere di intervenire.

A presto

venerdì 10 giugno 2011

IL LIBRO PIU' VENDUTO SU AMAZON.IT

Il libro più venduto on line, sul principale portale presente sul mercato, è "Il gioco degli specchi (La memoria)" del ben noto scrittore Andrea Camilleri
Costo: € 9,10

IL RICHIAMO DEL SANGUE - PUBBLICAZIONE

           
Il libro nasce da un’idea molto semplice dove odio e amore sono elementi inscindibili dell’intera storia. Un personaggio principale che non può non avere elementi autobiografici ed una trama che si sviluppa da sola, supportata dalle mani che scorrono rapide sulla tastiera del computer.
            Se c’è stato un autore che più di tutti mi ha fornito spunti di riflessione ed immagini mentali per scrivere “Il richiamo del sangue”, questo è stato lo scrittore francese Jean Christophe Grangé.
            Il romanzo è stato pubblicato nel Marzo 2011 dalla Booksprint Editori, con una splendida assistenza da parte dello staff della stessa Casa Editrice. E la pubblicazione è avvenuta senza alcun contribuito economico da parte dell’autore, come troppo spesso accade nell’attuale settore editoriale.
            Il libro è acquistabile direttamente sul sito http://www.booksprinteditori.it/ o su altre librerie on line. E’ possibile ordinarlo nella maggior parte delle librerie.

giovedì 9 giugno 2011

IL RICHIAMO DEL SANGUE: UNA SINOSSI

IL RICHIAMO DEL SANGUE: UNA SINOSSI: "Un killer spietato ed imprendibile, chiamato Orso, si aggira come un fantasma per la capitale, eliminando persone scomode, sempre dietro ind..."

UNA SINOSSI

Un killer spietato ed imprendibile, chiamato Orso, si aggira come un fantasma per la capitale, eliminando persone scomode, sempre dietro indicazioni di un mandante che lo paga profumatamente.
Fino a quando, durante la caccia ad un boss livornese, scopre quello che non si sarebbe mai atteso: la tragedia che aveva distrutto la sua famiglia non era stata causata da una fuga di gas, ma da un’auto bomba messa davanti casa per colpire l’ingegner Fermani. Inizia una ricerca senza sosta di tutti coloro che si sono macchiati di un delitto così grave, come la morte di una bambina, la piccola Giulia, quella che il killer chiama la “mia piccola”.
Dopo una caccia spietata a Livorno, dove Orso abbatte uno dopo l’altro gli uomini di una importante organizzazione malavitosa, e conosce una bellissima ragazza, figlia del proprietario dell’albergo dove alloggia prima di dover cambiare aria, il tutto si sposta per le strade di Roma, dove, con la sola compagnia di Omero, un enorme gatto nero, riesce, passo dopo passo, a riallacciare i fili di ciò che era accaduto anni prima alla sua famiglia.
A Roma inizia la mattanza! Una serie interminabile di appostamenti, inseguimenti, omicidi, traffici illegali, portano Orso ad eliminare personaggi di spicco della parte che conta della capitale, senza mostrare mai la minima esitazione. Governo, forze dell’ordine, Vaticano, giudici e medici si trovano a dover fare i conti con quello che considerano un folle. Ma la vendetta, proprio nel momento terminale, viene a richiedere il saldo del conto allo stesso Orso, consapevole sin dall’inizio, che le cose non sarebbero mai potute finire bene per uno come lui, uno che uccideva per denaro.